13/09/2021 - In ricordo di Carlo Alighiero

Carlo Alighiero
 

 

Ci ha lasciato Carlo Alighiero, all’anagrafe Carlo Animali, nato a Ostra  nel 1927, trattenuto dall’amore per il teatro  lontano dalla terra natale, a cui ritornava con affetto. Lo ricordiamo nel nostro Teatro “La Vittoria”, accanto alla compagna di tutta la vita, Elena Cotta, con cui  ha costruito una solida collaborazione teatrale, contribuendo a scrivere la storia del teatro italiano, e con cui ha tessuto, giorno dopo giorno, una indissolubile storia d’amore, durata settant’anni. Lo ricordiamo con l’affetto con cui si ricordano le persone di famiglia, quelle che, per le vicende della vita, si incontrano raramente, ma con le quali resta un legame, fatto di radici comuni, di luoghi condivisi, di ricordi mai abbandonati. Da Ostra a Milano, per un ragazzo, il salto è stato certamente enorme: l’esperienza dell’Accademia di Brera prima,  poi l’Università Bocconi, finchè  una borsa di studio  lo porta a Roma, per frequentare l’Accademia di Arte Drammatica, partecipando ai corsi di Orazio Costa, Sergio Tofano, Silvio D’Amico, Vittorio Gassman….i grandi del teatro italiano del Novecento.

I suoi compagni di corso erano Monica Vitti, Ileana Ghione, Luigi Vannucchi, Glauco Mauri.  Il suo debutto risale al 1952, anno anche del suo matrimonio: il battesimo con il teatro è segnato da grandi classici: ”Agamennone” di Eschilo e poi ”Amleto” di Shakespeare. Ma, se il teatro era il suo vero, intramontabile amore, ha frequentanto con successo anche la televisione e il cinema. Lo ricordiamo tra i protagonisti dei grandi  successi RAI: “Le inchieste del commissario Maigret”, “Il tenente Sheridan”, “E le stelle stanno a guardare”; è stato la voce narrante dell’ indimenticabile ”Odissea” di Franco Rossi. Nel 1970 ha fondato una sua compagnia, con cui ha interpretato i grandi classici del teatro. E’ stato, fino al 2002, direttore artistico del Teatro “Manzoni” di Roma. Fu regista, autore teatrale, doppiatore dei grandi divi di Hollywood: Anthony Queen e Laurence Olivier parlavano italiano con la voce di Carlo Alighiero.  Un grande dello spettacolo, insomma, ma a Ostra, chi lo ha conosciuto, di lui ha ancora  il ricordo di un bel giovanotto, allegro, amante della compagnia, molto brillante con le ragazze e molto abile a raccontare barzellette. Poi c’è chi non può proprio dimenticare  un suo spettacolo, visto da ragazzino,  che lasciò di stucco il pubblico in sala. Carlo era tornato  ad Ostra con “La città del sole”, un testo tratto da  Tommaso Campanella, di cui era anche autore. All’improvviso, inaspettatamente, in scena, un nudo integrale femminile… mai successo prima!  Carlo Alighiero ha calcato le scene fino alla fine, finchè la pandemia ha impedito l’apertura dei sipari. Lo salutiamo con affetto e infinita nostalgia, mentre ci stringiamo in un virtuale abbraccio alla moglie e alla famiglia.

Buon viaggio, Carlo!